E' quasi mezzanotte quando rientra nel proprio appartamento: ennesimo giro di ronda, forse un giro di contrabbando sventato, ma sul fondo della gola le resta l'amarezza: la sensazione di non aver fatto abbastanza. Si è infilata sotto la doccia con la stessa necessità di una lucertola che in inverno cerca i raggi solari; si libera della garza che ormai non protegge lo squarcio sul ventre ma solo una cicatrice rosea. Gli occhi gialli, le ombre nere, quei demoni senza nome che riescono ancora a farla rabbrividire. Si trascina per casa con un accappatoio ed un asciugamano intorno ai capelli che non ha voglia di asciugarsi; con in mano il piatto di omelette preparate al microonde dalla sua fedele IA e tutta l'aria di volersi addormentare sulla poltrona guardando per l'ennesima volta Gladiator . Ed è in quel momento che la vede sul tavolino, color ambra, etichetta nera ed un fiocco rosso intorno al tappo: la bottiglia di Scotch ed il biglietto d'auguri. - ...